sabato 12 maggio 2012

Luna e Laltra

Non vorrei sembrare capricciosa ma, mi chiedo, perché a Giove sessantatré, a Saturno una sessantina (a spanne), a Urano ventisette e a noi uno solo? Un satellite solo, e anche butterato e che ci dà sempre le spalle. E al quale, peraltro, del mio dir poco gliene cale. Forse.
Quindi, per farla breve, vorrei qualche altro satellite che ci girasse attorno. I vantaggi sarebbero molteplici. I primi che mi vengono in mente? Beh, intanto il cielo sarebbe un po' più variegato. Poi gli sbalzi d'umore dei lunatici avrebbero probabilmente una frequenza maggiore, al limite così alta da risultare impercettibili. Le maree e le eclissi sarebbero più complesse e fantasiose. Mont Saint Michele potrebbe diventare raggiungibile come un treno regionale per Venezia, uno ogni venti minuti. Potremmo fare un sacco di piccoli passi per un uomo ma grandi passi per l'umanità. Il pastore errante dell'Asia avrebbe cantato molto di più.
Forse, per qualche effetto farfalla, tutto il nostro circondario non verrebbe più a essere all'interno di una zona di Goldilock, e quindi potremmo non esistere, ma qualche rischio bisogna pur essere disposti a correrlo. O forse potremmo aver sviluppato forme di vita alternative, e addio ossigeno, carbonio e compagnia.
Due cose però sono convinta non cambierebbero. La prima riguarda gli oroscopi: sarebbero ugualmente demenzialmente vacui ma coloriti. La seconda? Se anche avessimo sviluppato forme di vita alternative in cui i nostri io fossero invarianti, io sarei da qualche parte, davanti a un calcolatore basato su un'elettronica che usa dati tetradecimali e che gira su wafer di criptonite, a pensare che forse sarebbe più bello avere un satellite solo, almeno si saprebbe quando andare a funghi.