martedì 17 agosto 2021

Il mio amico George (31)

"Avresti dovuto esserci", mi racconta, "per apprezzare come la naturalezza della domanda fosse pari solo alla sua imprevedibilità. Giochicchiava silenziosa, apparentemente distratta, con la penna; si è messa a guardare il soffitto e, come se ce l'avesse visto scritto, mi ha chiesto se quindi, dopo tutti questi anni, avessi perdonato. D'impulso stavo per risponderle che, santo cielo!, ovviamente sì.

La verità è che, sai, io non sarei in grado di spiegare cosa voglia dire perdonare. Io semplicemente dimentico, il che credo sia di gran lunga meno nobile. Onesto, questo sì, ma meno nobile".