lunedì 8 ottobre 2018

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Se chiedere il giorno del compleanno al prossimo facesse in qualche modo parte del mio lavoro, me le sentirei dire tutte, qualcuna più probabile, qualcun'altra meno, me le sentirei dire tutte, le date del calendario. Se lavorassi all'anagrafe, per esempio, o nella segreteria di una palestra o di uno studio medico, forse chiederei date di nascita con una frequenza tale da far perdere significato ai giorni stessi.

Chiesi in modo rilassato, quasi distratto, a un nuovo collega quando cadesse il suo compleanno. Mi rispose altrettanto tranquillamente con un numero e un mese. 
La mia prima reazione fu totalmente priva di senso, mi limitai a pensare "Mi dispiace, purtroppo non puoi compiere gli anni in quel giorno, sfortunatamente non ti è consentito". Fu un riflesso, e in quanto tale non coinvolse strutture nervose ad alto livello.  
La reazione successiva fu più sfumata. Capii che aveva tutti i diritti del caso di compiere gli anni a metà novembre, ma capii anche che alcuni ricordi sono fatti per far finta di essere stati dimenticati. 

Non so far perdere significato ad alcuni giorni, non potrei lasciare andare la tua assenza, che è come un tramonto che si trascina all'infinito.