lunedì 19 settembre 2011

Il mondo è come un treno...

Non "in ritardo". O forse sì, anche in ritardo. Ma soprattutto piccolo. E affollato. Per cui per trovare un posto, possibilmente all'ombra, è questione di selezione naturale. E non sempre vince il più forte (quello che crede di stare giocando a rugby e che si butta a salire quando ci sono ancora i poveretti che stanno scendendo), o il più veloce (quello che ha lo scatto felino e ti stacca già ai blocchi di partenza). Eh no, negli stretti corridoi anche l'arma dell'astuzia si fa strada, e benché la tratta che si fa sia sempre quella, giorno dopo giorno, e il sole si comporti grosso modo sempre allo stesso modo (sorgo di qua, tramonto di là, sorgo di qua, tramonto di là, sorgo...), c'è sempre il povero sprovveduto che esita chiedendosi se sia meglio sedersi a destra o a sinistra. E l'esitazione è fatale. Cosa ne direbbe Darwin? Che il fototipo 1 è più furbo del fototipo 6? Secondo me sì. E lo dico disinteressatamente.
Ma insomma, nella tratta quotidiana, che è ancora sempre quella, le persone sviluppano abitudini difficili da modificare, e tu ti ci adatti sviluppando a tua volta abitudini conseguenti. Così ormai lo sai che in prima carrozza si siedono quelle otto (OTTO!) matrone, più o meno -one, che sparlano e spettegolano e sghignazzano tutto il tempo. Per cui la prima carrozza è da evitare come la peste. D'altra parte sai altrettanto bene che in ultima carrozza si siede il signore narcolettico con pancia, che russa che lo si sente per tutto il vagone, nonostante le cuffie. Signore a propria volta accompagnato da due amici che si siedono vicini a lui e lo ignorano per tutto il viaggio (d'altronde l'altro sentitamente ricambia) e parlano amabilmente di questioni da bar sport. Per cui l'ultima carrozza è da evitare come i promoter al supermercato. Non è che ne restino tante, di carrozze. E quindi ormai le persone che come te rifuggono i rumori molesti le conosci un po' tutte, di vista.
C'è una coppia di amici a cui mi è capitato spesso di sedermi vicina. Credo che entrambi lavorino per l'università. Giovani, lei penso sia in ambiente letterario, lui scientifico. Una conversazione che avevo intercettato tempo fa era stata proficua, lui stava spiegando a lei che la firefox in realtà non è una volpa, ma un koala. Ovviamente non mi sono fidata di queste voci di corridoio e sono andata a controllare su fonte certa (wiki), e devo ammettere che c'era del vero. E che detto koala rosso è pure molto carino e che non mi dispiacerebbe avere un firefox per casa. Ma questa è un'altra storia. Insomma, questi due mi davano l'impressione di due tipi svegli, preparati, che sanno un sacco di cose, lei lettere, lui scienza, praticamente perfetti e completi, cosa manca? Ho usato il passato perché stamattina è successo. Ho intercettato la conversazione che ha scardinato tutto. Maledizione.
Lui (A): No, l'equinozio è quando hai tanta luce e tanto buio.
Lei (B): Quindi l'estate!
A: No, l'autunno e la primavera.
B: Ma...
A: Perché luce e buio sono più o meno metà, 12 ore e 12 ore. Per questo EQUInozio.
B: Ah, "tanto" nel senso di uguale!
A: ...
B: Avevo capito "tanto" nel senso di "molto"!
A: No, no, tanta luce e tanto buio nel senso di uguale.
B: Sì, beh, potrebbe essere un metodo...
A: Eh, io ho trovato questo trucco qua, sennò anch'io facevo sempre casino.
B: ...
A: ...
B: Mi ricordo che una volta, ero in vacanza a Firenze con degli amici, e avevo trovato il modo per ricordare con chi stavano i guelfi e i ghibellini!
A: ...
B: Sai, chi stava col papa e chi con l'imperatore.
A: Ah...
B: Mi pareva che fosse che chi ha il nome lungo sta con chi ce l'ha corto e viceversa. Quindi "ghibellini", che è lungo, sta con "papa", che è corto, e "guelfi" con "imperatore"!
A: Beh, sì, può essere un metodo...
B: ...anche se già adesso non sono proprio convinta che fosse così...

Mi sono trattenuta. Ma domattina non posso promettermi che ci riuscirò. E se ci riuscirò, il problema si riproporrà per tutte le mattine da qui a tantissimi anni. Quindi ho pensato una serie di possibili soluzioni:
1. fingere una conversazione telefonica (dato che in genere viaggio da sola), il cui tema sarebbe "Eh, i vecchi tempi in cui le cose erano chiare e definite, quando se eri guelfo sapevi che stavi col papa, e se eri ghibellino con l'imperatore. E avevi anche le merlature a coda di rondine!", giusto nel caso ci fosse dubbi anche sulla forma dei merli;
2. aspettare la volta in cui trovo in treno qualcuno che conosco e spingere la conversazione sul tema: Ti senti più guelfo o ghibellino? Tema che peraltro, chi non affronta tutti i giorni?
3. Farmi amica i due personaggi e un bel giorno metterli di fronte alla Verità;
4. salire in treno con una maglietta con maxi scritta educativa;
5. viaggiare con le matrone.