mercoledì 30 settembre 2015

Occhi grigi come la strada

C'è lei, fortunatamente, a tenermi compagnia mentre guido. Vaga come un dormiveglia, esatta come l'algebra, perfetta nel saper esprimere ciò che non si riuscirebbe a dire riguardo ciò che non potrebbe essere taciuto.

domenica 20 settembre 2015

Fino a quando il balcone è chiuso

Premessa 1. Nel parlare di certi argomenti a volte ho la sensazione di appartenere ad altri tempi. Quali altri tempi, di preciso? Mah, altri. O forse sarei più corretta se dicessi "... la sensazione di appartenere a non tempi", tempi che non sono esistiti, e nei quali l'intrufolarsi furtivamente nelle cose, nelle vite altrui sarebbe stato considerato un tabù.

Premessa 2. Leggevo, anni fa, Queste oscure materie. Nella storia, ciascun personaggio ha un daimon, un animale che ne rappresenta fisicamente l'anima. La cosa singolare non era tanto che nessuno potesse toccare il daimon di un'altra persona, quanto piuttosto che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di farlo. Il daimon di un altro non si tocca, fine.
Ovviamente si trattava di un racconto di fantasia, è ovvio che nel quotidiano e nel reale non esistono divieti che vengano vissuti in modo tale, come un imperativo categorico universalmente condiviso.

Premessa 3. Quand'ero al liceo, LaMarta e io abbiamo condiviso per un certo periodo la stessa casella di posta elettronica. Non mi sarebbe mai passato per la testa di leggere le sue mail.

Vivo in non tempi perché per me la posta o il cellulare altrui è come un daimon. Non si tocca, non si legge, non si apre. Fine. Vivo in non tempi perché inconsciamente perso che anche per gli altri la questione vada letta in questi termini.

Il che, ovviamente, è un errore. Non di saggezza, ma di ingenuità.



domenica 6 settembre 2015

La luce di mezzo

Guidava. Era quell'ora in cui il sole già è sparito, ma un chiarore rassicurante si attarda a diffondere da occidente.
Aveva scelto la strada più lunga, abbandonando la statale larga e rapida, per godersi la calma solitaria delle stradine sui colli.
Rispetto al giorno precedente, no, non avrebbe potuto dire che fosse cambiata la luce. Piuttosto, questo sì, la sera prima sembrava che il cielo si fosse avvicinato alla terra, quasi per cercare un appoggio, come se di colpo avesse avvertito un nuovo peso, e avesse realizzato di non avere le forze per portarlo da solo, quel peso.
In quella sera, invece, non c'era più alcunché di gelido o viscoso. Non era cambiata la luce, ma ora il cielo era alla giusta distanza.

martedì 1 settembre 2015

Quella domanda e il sole sorsero insieme

L'ennesimo Sai cos'ho fatto ieri? 
E, con esso, la presa di coscienza di ciò che intendeva il proprio mentore quando le parlava delle persone che vivono a posteriori.
Si decise a non prestare attenzione al racconto che sarebbe seguito, limitandosi a sorridere tra sé, pensando a cos'avrebbe fatto, lei, nei giorni a venire.