mercoledì 2 aprile 2014

Il materasso è la felicità?

Anonimo, quello che ogni tanto scrive sui biglietti dei Baci Perugina, un giorno si pensò di dire che il matrimonio sarebbe la tomba dell'amore. Anonimo ne sapeva parecchie, per carità, non sarò certo io a togliere autorevolezza alle sue affermazioni. E quando si parte così, mettendo in qualche modo le mani avanti, ci si deve aspettare che stia per arrivare il Sì, però secondo me. Infatti, secondo me l'affermazione andrebbe riveduta e corretta, dal momento che a me suona come una fuorviante doppia sineddoche. Mi spiego meglio: il termine matrimonio è troppo generico. Cos'è, del matrimonio, che non va? Chiaramente il letto matrimoniale, soprattutto se con materasso pure matrimoniale. Inoltre il complemento dell'amore andrebbe sostituito con di tutto. Ne risulterebbe quindi che il letto matrimoniale è la tomba di tutto. Inutile girarci tanto attorno, su un letto doppio due persone possono fare comodamente mille cose, ma tra queste mille chiaramente non si può includere il dormire. Per lo meno non il dormire simultaneo e pacifico di entrambe. Ci sarà sempre o quella che russa, o quella che scalcia, o quella che tira la coperta, o quella che parla nel sonno, o quella che urla, o quella che riesce a fare tutte queste cose contemporaneamente. Ci sarà poi sempre anche quella che si addormenta di un sonno serafico appena poggia la testa sul cuscino, dando inizio a una placida alternanza di inspirazioni ed espirazioni appena udibili, una serena danza respiratoria che risulta insopportabile a chiunque non riesca a prender sonno prima di aver fatto il censimento di parecchi greggi e armenti.
Fin qui mi sono comunque limitata al terreno delle consapevolezza: uno dei due è sveglio e cosciente del fatto che l'altro sta minando il suo meritato riposo. Esiste tuttavia un terreno ancora più insidioso: quello, va da sé, dell'inconsapevolezza. Poniamo che, dei due soggetti in questione, uno passi la notte a russare, muoversi, occupare frazioni di letto superiori allo 0.5 e via dicendo. Poniamo inoltre che l'altro dei due non venga mai completamente svegliato da questi comportamenti riprovevoli, ma che rimanga in uno stato di sonno disturbato, senza però saperne il perché. La mattina dopo si sveglierà non riposato, magari un po' irritato dalla cosa, ma la questione verrà archiviata con un'alzata di spalle. La prima mattina. Già, perché alla seconda, l'irritazione sarà aumentata, di un infinitesimo, certo, però il trend sarà in crescita, lineare o meno, non ha importanza. Irritabilità, malumore, facile eccitabilità, e in men che non si dica non ci sarà amore o amicizia che tenga. Il letto matrimoniale avrà mietuto un'altra coppia di vittime.
Questo post è stato pensato durante una notte insonne.
Questo post è stato scritto dopo un paio di settimane di convivenza con una persona con sufficienti senso dell'umorismo e conoscenza della mia tendenza a ingigantire.
Quasi nessuna persona è stata maltrattata, per l'ideazione di questo post.

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