mercoledì 16 ottobre 2013

Aurea mediocritas

Si erano svegliati entrambi prima di quello che avevano previsto. In fondo la sera prima avevano fatto tardi ed erano tutti e due molto stanchi. Ma era estate, e le finestre aperte non offrivano alcun riparo dai rintocchi impietosamente vivaci delle campane della chiesetta del quartiere vicino. Era un giorno di festa. Un venticello timido riusciva a malapena a smuovere la tenda: osservò a voce alta, lui, che sarebbe stata una giornata afosa, ma non indosserò la gonna, né i pantaloni corti, pensò lei, quelli lunghi andranno benissimo.

Un racconto di Carver, si disse, preparando la colazione, ecco cosa sarà questa giornata. Se qualcuno volesse narrarla, sarà solo questo. Non c'erano eroi nelle loro vite, non erano eroi nemmeno essi stessi. Avrebbero vissuto la loro giornata di festa, assieme, ma ciascuno sentendola in un modo unico e distante. Era ciò che lei perseguiva: la consapevolezza della consuetudine.

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