martedì 17 luglio 2012

Chiuso, adiabatico, isolato.

Pochi oggetti sono ad altissimo indice di potenziale fastidiosa pateticità come le scatole contenenti ricordi piccoli, dove con piccoli intendo di scarso valore oggettivo. Ognuno dovrebbe averne una, di scatola dei ricordi, verso la quale dovrebbe essere obbligatorio dimostrare una smodata gelosia da giustificarsi col fatto che gli oggetti raccolti e conservati in essa susciterebbero la totale indifferenza, o al più un tiepido sorriso di condiscendenza qualora venissero mostrati ad altri, i quali manifesterebbero la stessa partecipazione di quando si cerca di descrivere un sogno o di spiegare una battuta a qualcuno che non l'abbia capita.
Inevitabilmente un biglietto d'aereo ormai scolorito, una biglia, l'ingresso stropicciato a una mostra, un accendino consumato, un petalo secco è bene che se ne stiano relegati e nascosti sotto un coperchio, così da non essere visti da occhi estranei, ma in certi casi neanche dagli occhi di chi ha scelto di metterceli, sotto quel coperchio.

A causa del cambio di un armadio ho risistemato la mia camera.
E nella scatola ho scoperto che manchi, e che mi manchi.

1 commento:

cercandoUnPo'DiOrdine ha detto...

...alle volte il problema è che ce n'è troppo nella scatola. cose da horror vacui.