giovedì 21 giugno 2012

Private (4)

Il sonno della ragione genererà anche tutti i mostri che vuole Goya, ma il risveglio tardivo della stessa può far di peggio.
Lei è la persona credo più ingenua che conosco, ingenua e semplice e impressionabile. Per autocitarmi potrei dire che il caffè non lo mescola proprio, ma lascia che lo zucchero si sciolga da solo, non sia mai che possa interferire con il Disegno. Molte volte l'ho osservata per capire come possa essere così, desiderando di trovare una sveglia che produca le frequenze giuste per scuoterla, per poi alla fine ripensarci, memore dell'odio che ho sempre avuto per chi distrugge i castelli di sabbia, fossero anche solo inconsapevoli onde.
Mi diceva che ha saputo, tramite quel mezzo antidialettico che a noi ci piace assai, la televisione (proprio l'oggetto, dico, esposto in salone) quanta acqua sia necessaria per le attività più comuni e quotidiane, per esempio quanta ne serva per produrre un chilo di carne, per fare una camicia, per costruire e disfare, insomma, per tutto. Secondo l'esperto pseudodivulgatore pseudoscientifico, sarebbe a causa del nostro vivere dissennato e dissoluto che milioni di persone non potrebbero beneficiare di sorella acqua.
Non ho avuto modo di ascoltare direttamente il saggio sermone, ma solo attraverso quanto mi ha riportato lei, smarrita e profondamente turbata, pericolosamente caduta da soffici cumulonembi. E quindi, mi chiede, cosa potremmo fare?
E posso io non arrabbiarmi? Purtroppo devo, limitandomi a dirle che non dipende da noi, che è così ora che siamo più di sette miliardi, ma era così anche quando eravate in quattro, di miliardi, e non vuol dire secoli fa, dato che lei c'era, ma non le posso disegnare una f(x)=e^x, né posso raccontarle che 2060 AD, 1.2 Million people.
Non siamo principi Amleto, né siamo destinati a esserlo.

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