giovedì 19 gennaio 2012

Qui manca l'aria.

Diffido di chi si siede con le gambe vicine vicine, a contatto, cosce, gambe e piedi.
Diffido anche di chi si abbottona la camicia fino all'ultimo bottone.
Non me n'ero mai resa conto, ma una mattina in treno mi sono trovata di fronte una faccia nuova, in mezzo a tutti quei volti che alla fine son sempre quelli. Un ragazzo che non ricordavo di avere già visto, e che francamente mi metteva a disagio. E così ho sfruttato il viaggio per cercare di capire cosa in lui mi disturbasse. Era seduto tutto compunto, schiena dritta che appena sfiorava lo schienale, gambe unite, piedi paralleli e a contatto reciproco pure quelli. La camicia era perfettamente abbottonata sotto un maglioncino con lo scollo a V. Completavano il quadro i capelli impeccabilmente pettinati con la riga in parte.
Assodato che non mi ero seduta di fronte a Ken, quello della Barbie intendo, ho pensato che per essere così devi avere qualcosa da nascondere. Non pretendo che questo qualcosa siano una mezza dozzina di cadaveri in giardino, però forse i peluche incellophanati perché non prendano polvere sì.

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