mercoledì 29 giugno 2016

Il mio amico George (24)

"Aveva insistito perché dessi un'occhiata alla lista che, a suo parere, includeva la musica migliore che fosse uscita di recente. Erano i brani che ascoltava più volentieri, mi aveva detto."
Nel raccontarmi l'episodio, George si sofferma cercando di fare mente locale sui titoli che componevano quell'elenco. Non lo definirei certo presuntuoso, George. È solo lunatico. Sì, lunatico, e stravagante a tratti.
"Continuavo a ripetermi che dopotutto si trattava di una persona con più Marlboro in tasca che pensieri in testa. Eppure, nonostante questa evidente attenuante, ascoltando quella roba riuscii a pensare solo a due cose. La prima: era una fortuna che fossi da solo, nel momento in cui stavo passando in rassegna un'antologia così vuota e strampalata. La seconda: perché ci teneva così tanto a dare quell'immagine, di sé?, di uno che, emozionalmente parlando, vive quotidianamente al di sopra delle proprie possibilità?"

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