sabato 30 agosto 2014

Mi dispiace in agro(dolce)

Continuo a pensare, perdendo in questo modo le mie belle ore di sonno, che sia stato errore di presunzione credere che ci fosse dell'agrodolce nel sentirsi rispondere Mi dispiace, alla frase Parto. Qualcuno deve aver finito lo zucchero, e ad essermi rimasto è solo l'agro.
Anche il letto e il cuscino, di solito così accondiscendenti, mi negano la loro indulgenza. Così mi alzo, vengo in cucina, e in attesa che il pc si accenda guardo fuori: tra i palazzi di fronte c'è una, una sola, finestra illuminata. Nel buio totale, come a dirmi che non sono l'unica a non dormire, stanotte; un mio piccolo faro personale. O magari dietro quella finestra c'è una persona che pensa, specularmente, le stesse cose di me.
Saremmo due fari di niente.

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