domenica 20 dicembre 2020

Il virus, l'Esimio e io - Seconda parte

Errare è umano, perseverare è degno dell’Esimio. Di chi parlo? Ma del mio ineffabile medico di base dal momento che la saga continua.

Perché, che fare al famoso 21esimo giorno, se si risulta ancora positivi? Da protocollo, si è liberi cittadini a patto che il medico approvi la mancanza di sintomi da almeno 7 giorni. Ci eravamo lasciati qui, a quel misterioso e rabbrividente “Chiamami tra sette giorni”.

E io, puntuale e fastidiosa come le zanzare ad agosto, oggi ho chiamato.
Ho chiamato l’Esimio.
Dalle ore X alle 16: “Gli uffici sono chiusi”.
Dalle ore 16 alle 16:39: “Siamo spiacenti, ma a causa dell’elevato traffico telefonico, la sua chiamata non verrà gestita”. Succede.
Dalle 16:39 alle 16:55: “La sua chiamata verrà presa in carico dal primo operatore disponibile”.
16:55. L’operatore. La solerte segretaria.

- Salve sono etc etc, ho fatto il tampone e etc etc
- Ma lei deve fare il tampone anche al 21esimo giorno!
- No. C’è un protocollo che dice il contrario.
- Mmmm… mi lascia i suoi dati? La faccio richiamare dal dottore.

Primo step superato! È come un videogame, ho superato il mostro piccolo, ora potrò affrontare quello vero.
Dalle 16:57 alle 20:03 il silenzio. L’attesa. La speranza? Ma no, su, non scherziamo.
20:03, arriva questa email. Copincollo, perché non potrei fare di meglio.
Oggetto: consulenza.
Corpo dell’email:
a 7 giorni dall'ultimo tampone ripeti e se non ha sintomi da almenoo 7 giorni è libera.

Ora.
Ora. Io con le parole e la sintassi sono un tantino puntigliosa. Non è essere pigne (sì, sono una pigna, ma quello su tanti fronti. Cerchiamo di focalizzarci sull’uso della parola scritta). È un sintomo di rispetto, e ho sempre creduto tantissimo a Magris quando scrive che “La correttezza della lingua è la premessa della chiarezza morale e dell’onestà”. Pertanto:

1. Un messaggio ufficiale di un professionista scritto in modo così approssimativo è, a mio avviso, indice di grossolana superficialità, e anche di un pizzico di noncurante ignoranza. Può l’ignoranza non esserlo? In effetti…
2. “Ripeti e se non ha sintomi è libera”. I casi sono 2: o mi dà del tu, ma allora non capisco chi non deve avere sintomi e chi è quella sciacquetta che è libera mentre io dovrei stare in casa, oppure mi dà del lei ma allora quel “ripeti” è degno del miglior Filini. Fantozzi, ripeti lei?
3. Almenoo. Che volesse simulare un “iiiiih, ma almeno almeno almenooooooooo”. Mah.
4. Cosa dovrei ripetere?

Nel mio caso è giusto e sano buttarla in ridere, ha poco senso avvelenarsi la vita per dei cialtroni del genere. È giusto buttarla in ridere e pensare che se in 21 giorni l’Esimio non mi ha mai nemmeno chiesto al telefono come sto, forse ci ho solo guadagnato. E comunque Ippocrate sarà là che soffre molto più di me.

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