mercoledì 23 marzo 2016

Né carne, né pesce, né tofu

Pare che quell'alpino del Rigoni Stern dicesse che la volgarità di un'idea si misura dal suo bisogno di proselitismo.
Che lui abbia o meno detto questa frase, non potrei dimostrarlo. Posso però condividerla.
Non sopporto il proselitismo, nemmeno (o soprattutto) quello fatto sul piatto dove sto mangiando. E invece ormai sembra che non si possa che essere o vegani fondamentalisti o carnivori sfegatati.
Evidentemente il caro vecchio ama e fa' ciò che vuoi non può essere applicato al campo alimentare, nossignori, i mangiacadaveri e le insulse caprette cercheranno di convincersi a vicenda della stupidità connaturata a una scelta che andrà necessariamente rivista il prima possibile.
Il Giusto sta nel mio tofu, o nella mia fiorentina, purché sia nel mio, manco fosse una guerra di religione.
Sabato ho risposto con l'acidità di un succo gastrico a un vegano che proponeva di distribuire volantini anti-carne per le case. Gli avrei risposto con la stessa cattiveria se avesse voluto distribuire volantini pro-bistecche.
Poi ho letto la frase di Rigoni Stern e ho dato una motivazione alla mia reazione poco accomodante.

PS: ho volontariamente ignorato i vegetariani, dal momento che credo che in questo clima estremo non abbiano più alcuna ragion d'essere, quasi fossero un'insulsa via di mezzo. Né carne, né pesce, se mi è consentita l'involontaria boutade.

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