Pare che quell'alpino del Rigoni Stern dicesse che la volgarità di un'idea si misura dal suo bisogno di proselitismo.
Che lui abbia o meno detto questa frase, non potrei dimostrarlo. Posso però condividerla.
Non sopporto il proselitismo, nemmeno (o soprattutto) quello fatto sul piatto dove sto mangiando. E invece ormai sembra che non si possa che essere o vegani fondamentalisti o carnivori sfegatati.
Evidentemente il caro vecchio ama e fa' ciò che vuoi non può essere applicato al campo alimentare, nossignori, i mangiacadaveri e le insulse caprette cercheranno di convincersi a vicenda della stupidità connaturata a una scelta che andrà necessariamente rivista il prima possibile.
Il Giusto sta nel mio tofu, o nella mia fiorentina, purché sia nel mio, manco fosse una guerra di religione.
Sabato ho risposto con l'acidità di un succo gastrico a un vegano che proponeva di distribuire volantini anti-carne per le case. Gli avrei risposto con la stessa cattiveria se avesse voluto distribuire volantini pro-bistecche.
Poi ho letto la frase di Rigoni Stern e ho dato una motivazione alla mia reazione poco accomodante.
PS: ho volontariamente ignorato i vegetariani, dal momento che credo che in questo clima estremo non abbiano più alcuna ragion d'essere, quasi fossero un'insulsa via di mezzo. Né carne, né pesce, se mi è consentita l'involontaria boutade.
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