Stasera, uscendo dall'ufficio, Pibi mi ha detto che quel progetto di lavoro che avevo scritto, sì, sarebbe il caso di scriverlo meglio (labor limae?), di dargli un'altra forma (labor lapidis), e che per farlo dovrei provare a mettere da parte il mio lato ingegnere (labor difficilis), tirando fuori piuttosto il mio lato letterario (labor difficilior).
Ero di fretta, e forse lui lo era più di me, sennò credo che avrei trovato il modo di spiegargli che sono un cerchio.
Così poi, per strada, ho cominciato ad augurarmi questo e quello. Pensavo a tutto il possibile, e a niente.
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