lunedì 15 luglio 2013

Ma alla fine, cosa fa, l'abito del monaco?

Qualche giorno fa ho assistito a una scenetta che mi piacerebbe immensamente commentare, ma confesso che fatico a trovare le parole che credo di stare cercando, e penso che il motivo sia dovuto al fatto che la scenetta stessa si commenta da sé.

Personaggi principali:
- cliente A: un uomo sui quarantacinque anni, dalla fisionomia compatibile con quella di un personaggio preso da una puntata dell'ispettore Derrick. Forse ora dovrei specificare se mi sto riferendo a un personaggio positivo o negativo, se a un assassino o a una povera vittima, ma non lo farò, dal momento che tutti coloro che comparivano in quel telefilm, senza possibilità di eccezione, mi apparivano come profondamente disturbati. Ma si stava parlando del cliente A: pantaloni lunghi neri, camicia grigia un po' aperta davanti, capelli biondi lisci con la riga in parte, atteggiamento di chi sta controllando tutto quello che gli succede attorno. Un po' inquietante, ma io sono paranoica;
- cassiera: tra le varie categorie di cassiere che ho incontrato (indolente, materna, superefficiente, ciarliera, ...), questa appartiene alla classe delle non ostentatamente gentili.
Personaggi secondari:
- cliente B: ragazzo biondo tra i ventidue e i venticinque anni stimati, abbigliamento moderatamente finto trasandato, accompagna il cliente A. Non sembra esserne il figlio né un amico. Apparentemente un bel tipo. Non dice una parola. Contribuisce involontariamente a rendere il cliente A vagamente irritante;
- io, in coda, subito dietro ad A e B, nonché testimone involontaria di quanto segue.

Cliente A, seccato, mostrando alla cassiera uno di quei mega barattoli di gomme americane: "Non capisco il prezzo: c'è scritto XX euro, ma anche il prodotto vicino costa XX euro, ed è in offerta. Secondo me c'è un errore".
Cassiera, si alza, va verso l'espositore seguita dal cliente A: "Sì, è sbagliato, questo costa YY euro (con YY > XX, n.d.a.), hanno sbagliato a mettere il cartellino".
Cliente A, seccato: "Eh ma nomedelsupermercato lo fa spesso questo giochino, mi sembra".
Cassiera, accomodante: "Guardi, sì, è un errore, c'è il cartellino sbagliato..."
Cliente A, seccato: "Sì, ma non è solo qui, è in tutti gli espositori con questo prodotto".
Cassiera, conciliante: "Faccio subito presente la cosa al mio collega".
Va dal collega, gli parla, il collega annuisce. Intanto il cliente A, seccato, parlando un po' verso il nulla e un po' verso il ragazzo biondo - cliente B, che non gli risponde: "E' già la terza volta che succede. Guarda là, e lui (il collega, n.d.a.) fa orecchie da mercante, tsk".
Cassiera, di ritorno: "C'era stato un errore, sì".
Cliente A, seccato: "Sì, ma mi sembra che lo facciate spesso, eh! Uno non capisce, quanto costa questa cosa?, costa tanto o costa poco?".
Cassiera: "Vuole una borsetta?".
Cliente A, improvvisamente sorridente e paterno (e io sento un brivido): "Non sto mica dicendo a te, eh, per carità. E' che io sono un prete e non sono abituato a imbrogliare la gente".

Ecco, ora dovrei fare l'elenco di tutte le divinità celesti e ctonie che hanno contribuito a trattenermi. Quanti secoli ho a disposizione? Troppo pochi, rinuncio all'elenco.

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