domenica 9 dicembre 2012

Messa male

A beneficio di coloro i quali non ne fossero a conoscenza, la domenica ciascuna delle parrocchie di una città può autogestirsi negli orari in cui fare la messa, che in genere coprono sia la mattina che il pomeriggio. Ciò comporta che, per esempio, dove vivo io le campane complessive suonino con una frequenza decisamente alta. A mio parere talmente alta che si potrebbe discuterne, ma transeat. Sempre a beneficio di coloro eccetera eccetera, ciascun parroco di ciascuna parrocchia può decidere di celebrare anche una o più messe prefestive durante il pomeriggio del giorno precedente alla festa, quindi al sabato pomeriggio, se stiamo parlando di ordinari giorni festivi domenicali.
E qui si conclude l'antefatto. Veniamo ai personaggi. Al personaggio, perché in realtà è uno solo: mia mamma. Va detto che mia mamma è una persona molto religiosa, molto pia, molto devota, molto superstiziosa, molto paurosa, molto ingenua, molto fiduciosa, e infine discretamente bigotta. Ma lei dice di no.
Bene, anche la descrizione dei personaggi può considerarsi esaurita.
I più attenti tra di noi si saranno accorti, anche solo gettando un'occhiata vagamente distratta al calendario, che il mese di dicembre è popolato in maniera anomala di giorni rossi. Bene, ciascuno di quei giorni rossi prevederebbe che una persona molto religiosa, molto pia, molto eccetera partecipasse alla messa. A quelli ancora più attenti tra di noi non sarà sfuggito che spesso i giorni rossi sono consecutivi. Succede. Quest'anno, per esempio, è successo: l'8 dicembre (giorno rosso in quanto 8 dicembre) cade di sabato, il 9 dicembre (giorno rosso in quanto domenica) cade, per l'appunto, di domenica. E in questa caduta corale, casca anche l'asino: la messa del pomeriggio dell'8 dicembre vale come messa per l'8 dicembre o come prefestiva per il 9? Senza scherzi, questa è la domanda che mi son sentita rivolgere da mia mamma. Ammetto che la mia prima, seppur fugace, reazione è stata di quasi totale disorientamento, da un lato per la domanda in sé, dall'altro perché non capivo per quale misteriosa ragione la stesse rivolgendo a me. Ma stavo sbagliando, non la stava rivolgendo a me: come altre volte ho avuto modo di osservare, mia mamma spesso formula domande ad alta voce che solo apparentemente coinvolgono gli astanti; perlopiù si tratta di flussi di coscienza a voce alta, di ragionamenti che lei sta facendo per conto proprio. In realtà osservando la gente mi son resa conto che questo comportamento è più diffuso di quel che potessi immaginare. Quindi se qualcuno dovesse porre una domanda di questo tipo, la risposta consigliata potrebbe essere un: "Ma ti pare che ne possa avere la più pallida idea?" (trattasi della risposta da me frettolosamente adottata), ma potrebbe essere anche un dignitoso silenzio, infatti la mia risposta è stata bellamente ignorata e travolta dal successivo, angustiato pensiero di mia mamma, secondo la quale dovrebbero essere più chiari in questi casi: io ieri sera sono andata a messa, ma sono andata per quella dell'8 o per quella del 9? Mica ci possono prendere in giro così.
E giusto perché tanto non mi stava ascoltando, mi sono concessa un Beh, sai, in duemila anni hanno accumulato un po' di esperienza.

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