mercoledì 19 dicembre 2012

Un investigatore che ci deduca l'anima, s'il vous plait.

Puntuale puntualissima, anche quest'anno ho assistito alla scena che negli ultimi anni non si è mai fatta attendere in casa mia. Devo riconoscere che Lamarta cominciava a essere in pensiero, secondo lei si stava un po' tirando per le lunghe, e invece ora ha avuto modo di tranquillizzarsi. Meno male.
Come ebbi a scrivere in un post di circa, appunto, un anno fa, sotto le feste la frase che ritorna tra le quattro mura dove abito non è tanto: "Panettone o pandoro?", quanto piuttosto: "Non mi sembra neanche che sia Natale, quest'anno". A dirla, ovviamente (no, ovviamente un corno, ma per chi avesse letto il post dell'anno scorso l'ovviamente ci può anche stare), è mia mamma. Epperò questa volta, ossia due giorni fa, le ho risposto chiedendole se fosse cosciente del fatto di averlo detto per ogni Natale di cui io abbia memoria. La risposta è stato uno stupito anzichenò "Davvero?". Al suo è seguito il mio, di stupore. Possibile che davvero non fosse consapevole di questo suo leitmotiv invernale? Sì, possibile. Improbabile, incredibile, inimmaginabile, ma possibile.
Quindi ho tentato l'affondo, chiedendole cosa si aspetta dal natale per sentire che è Natale. La risposta questa volta si è fatta un po' attendere. Io nel frattempo cercavo di apparire il meno inquisitoria possibile, ma confesso che la questione mi incuriosiva non poco, stavo creandomi delle aspettative, cosa sbagliata nel 97% dei casi (benché tutti sappiamo che il 78% delle statistiche sono completamente infondate). Perché sbagliata, in questo caso? Perché il dialogo è continuato in questo modo:

- Mah... Si pensava al pranzo, a organizzarlo, a...
- Mamma? Oggi è il 17!
- Ah. Vero. Mah, allora non so.

Niente, non ne ho cavato nulla. Tengo a specificare che nella mia famiglia non c'è mai stata la corsa all'organizzazione di pranzi e cene, figuriamoci con una settimana di anticipo (da cui il mio sbigottimento pensando all'intervallo relativamente enorme che passa tra il 17 e il 25 dicembre).
E quel che è peggio è che ho come l'impressione che da qui a un anno sarò ancora qua che mi chiedo perché mia mamma si aspetti qualcosa che non so cosa sia, che non sa cosa sia, che non si verifica e di cui però lei sente la mancanza.

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