mercoledì 10 settembre 2014

A caso

Aveva finito la nifedipina, così quel sabato mattina Sergio uscì di casa per andare alla solita farmacia del quartiere. Pioveva, decisamente troppo per andare a piedi. Forse per i molti recenti pensieri sull'opportunità di organizzare il trasloco, forse perché l'autoradio stava passando una canzone di dieci anni prima che lo aveva fatto scivolare a ricordi che credeva irrimediabilmente sepolti, forse perché così doveva andare, alla rotonda di corso Mazzini non girò a destra come avrebbe dovuto, ma proseguì dritto, seguendo automaticamente la strada che tutti i giorni percorreva per dirigersi al lavoro. Se ne rese conto quando ormai avrebbe avuto poco senso invertire il verso di marcia, specie in quel dedalo di cantieri e sensi unici provvisori. Decise quindi di proseguire fino alla farmacia successiva, in fondo ricordava bene che ogni mattina, pur non prestando loro attenzione, vedeva più di un'insegna con la croce verde luminosa lungo la strada che lo portava all'ufficio. Come previsto, di lì a nemmeno un chilometro ne scorse una su un edificio sulla destra. Trovare un posto per l'auto non fu difficile, a quell'ora del mattino. E con quel tempaccio, poi, a chi poteva venire l'idea di uscire di casa?
Mentre ancora stava salendo i gradini che portavano all'ingresso della farmacia, le porte scorrevoli si aprirono per lasciar uscire un cliente, un uomo più o meno della sua età, che egli ebbe giusto il tempo di guardare in faccia e accorgersi che assomigliava davvero molto a...
- Sergio?
- Davide!
- Ma non ci... Ma pensa te! Come stai?
- Che storie... Anche tu ti sei trasferito qui a...
- Ah, no, no, figurati, vivo sempre a Livorno, sono solo venuto a passare il finesettimana da mia sorella, che stava per finire il latte in polvere, sai com'è, ha avuto...
- Ma dai! Sei diventato zio!
- Eh sì, sai com'è...
- Già.
- Già.
- ...
- E tu...?
- ...quindi passi per di qua spesso?
- Ah, no, in realtà è un caso che sia qui...
- In realtà è un caso che sia qui anche io, sarei dovuto andare a... Beh, lasciamo perdere. Senti ma hai tua sorella che aspetta che le porti il latte?
- Eh? Ah, il latte! Sì, beh, in effetti mi ha fatto uscire a quest'ora infame solo perché...
- Ehi, c'hai un nipote a casa che ha fame, meglio se ti dai una mossa! Che caso trovarti qua, però!
- Già, che caso...
- E tutto perché l'autoradio...
- L'autoradio? No, no, sono venuto per mia sorella!
- Sì, no, scusa, pensavo a cose mie. Vabbè, Davide, a presto.
- A presto?
- A caso.

Nessun commento: