giovedì 9 gennaio 2014

Il mio amico George (4)

L'ordine è energia, mi disse un giorno Inchesenso. Era il periodo in cui vestiva solo di colori primari, per costringersi alle cose semplici, fondamentali, più facili da riconoscere, catalogare e, per l'appunto, ordinare. Fino a qualche giorno prima si concedeva una porzione di caos, convinta che la portasse ad essere creativa. Poi è sopraggiunto il problema energetico, dovrò intraprendere questa crociata contro l'entropia.
Ne parlavo con George, perché lui è un eccentrico che ama intavolare conversazioni grottesche. Ma è un eccentrico a modo proprio (come dev'essere un eccentrico), è uno che tra una poltrona comoda e una poltrona di design comprerebbe quella comoda. Non solo per sé, ma anche per i propri ospiti.
"Ah, l'ordine...", mi disse guardandomi fisso. A volte sembra voler squadrare le persone dall'alto al basso, cosa che, forte del suo metro e ottanta e qualcosa, potrebbe anche tentare di fare. In realtà non è così, lui le guarda attraverso, il che è ben differente. Il fatto che nel farlo rimanga in silenzio può mettere un po' a disagio, o può far credere di avere una macchia sulla camicia, ma basta abituarsi. "Ti serve? Guarda che poi non potrò fare nulla per consolare i tuoi momenti di felicità. Non potrò nemmeno dirti che sono solo passeggeri". E io non ho potuto ribattere.

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