mercoledì 6 novembre 2013

Una per trovarti, l'altra per sparire

Ho difficoltà a rileggere libri o a rivedere film. Lo faccio, certo, ma di rado, e per un motivo da persona molto noiosa: mi inquieta così tanto l'evidenza che non avrò il tempo per vedere e leggere e conoscere tutto ciò che vorrei, che una parte di me mi chiede sempre con veemenza di ottimizzare il più possibile. Anche se poi mi ritrovo a perdere quantità di tempo sconsiderate su cose ridicole, il che mi porta a pensare che forse il processo di ottimizzazione sia ben lontano dall'aver raggiunto un risultato soddisfacente.
Ad ogni modo, anni fa, durante l'università, stavo preparando un esame abbastanza soporifero per i miei gusti (Biomateriali, per chi c'era). Era domenica, una bella giornata di maggio, e insomma era frustrante sentire dalle finestre le famigliole che andavano a passeggio godendosi il sole primaverile, mentre io avevo la sola e monotona compagnia del libro e dell'orologio. E fu proprio l'orologio, con quelle tre lancette ammonitrici, a regalarmi un'ombra di malessere: pensai alle lancette come alle mie personali Parche (Parche da polso, da muro...), intente a chiedersi dove avessero messo le forbici.

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