martedì 23 agosto 2011

Equilibrio dinamico

Spesso e volentieri il mio sfogatoio è la bici, un bel giretto distensivo, stancante, rilassante e via. Con il tempo è diventata talmente un'abitudine, che ha perso un po' del suo non so che. Voglio dire, ormai è difficile che quando vado in bici pensi "Oh, sto andando in bici". Ci vado e basta.
Tant'è, l'altro giorno stavo pedalando e mi sono resa conto che lo stavo facendo. Per certe attività c'è chi dice che si riesce a farle bene solo se non si pensa troppo a quello che il corpo sta facendo, perché se dovessimo pensare a coordinare ogni singolo movimento in modo completamente cosciente, sarebbe solo un gran caos. Credo c'entrino i sistemi piramidale ed extrapiramidale, ma chi se ne ricorda più... Ma il problema non è che mi son messa a pensare a quello che avrei dovuto fare per non cadere, piuttosto il problema è che non riuscivo a incontrare la minima difficoltà, e mi son trovata a rimpiangere un po' la sensazione fisica che avevo le prime volte che andavo in bici. Il sentore che la caduta era inevitabilmente prossima, ma forse non così inevitabilmente, la sensazione di equilibrio instabile sì, ma non troppo. Però un pochino, quel poco che è quasi piacevole.
A volte avrei voglia di queste mini sfide, un po' fisiche, un po' mentali, un po' emozionanti, un po' preoccupanti ma un po' eccitanti. O forse lo dico solo perché so che questa è andata a buon fine.

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