venerdì 1 settembre 2017

Chi è senza cervello scagli la prima pietra

Non ci vedevamo da parecchi mesi, Esatto e io, e ci mettiamo poco ad accorgerci che di cose da raccontarci ne abbiamo per più di un aperitivo, così improvvisiamo una cena al libanese.
Nel bel mezzo del mio tabulé se ne esce, incauto, con la frase: Certo che è una bella sfiga essere intelligenti. Dissimulando il mio sospetto me ne tiro fuori, o almeno ci provo, non sentendomi coinvolta. No, non mi sento coinvolta, ma in compenso mi accorgo di una certa mia curiosità, quindi gli chiedo di spiegarmi cosa intenda con intelligenti, e in che modo dovremmo far parte della categoria, precisando che devo ancora trovarla una persona che, interrogata sull'argomento, ammetta di ritenersi intimamente e sinceramente stupida.
Mi risponde utilizzando una serie di sinonimi fino a citare, tra gli altri, l'aggettivo sensibili. Ma anche qui mi ritrovo a pensare che non conosco nessuno che non si ritenga tale: quelli che guardano i programmi spazzatura, quelli che non dovrebbero avere il diritto di voto, quelli che adottano comportamenti presuntuosi e di cattivo gusto, quelli che parlano prima di pensare sono sempre, sempre, gli altri, tutto questo mentre ciascuno (o quasi) di noi è tutto preso dal considerarsi attento e, per l'appunto, sensibile.
Ma d'altronde, mi dico, se occorre che ci inganniamo, tanto vale farlo sopravvalutandoci: non ci si rimette in fondo più di tanto, e ci si tormenta di meno.


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