domenica 27 agosto 2017

Un doppio ribes con ghiaccio

Hanno un bel dire i complottisti, i sociologi, i filosofi e il barista qui sotto, che il Sistema sarebbe lì che lavora per mettere a punto tecniche di distrazione di massa sempre più efficaci: la musica nei supermercati, i social, le mille reti tv, i programmi di disimpegno costante, ... Hanno un bel dire per provare a convincermi che tutto trami perché non ci sia mai la possibilità di stare in silenzio, da soli, a pensare, ad annoiarsi, a chiedersi come va. Ma se così fosse, come la mettiamo con la coda in tangenziale? Perché il Sistema non mi mette in piedi una quadrupla corsia, se non vuole lasciarmi lì, ferma, in silenzio, I, me, and myself?

Si vedevano le montagne, e pensavo a quante frasi, a quanti gesti, sentiti, visti, vissuti, avessi interpretati in modo evidentemente sbagliato, in quante circostanze e con quante persone. Era un pensiero più generale che particolare, benché dal particolare fosse partito. Stavo facendomi questo à rebours tutto personale, e arrivavo alla conclusione di essere stata semplicemente molto molto distratta, niente di drammatico, solo una pervicace distrazione che mi aveva nascosto tanti piccoli avvertimenti che non sempre erano stati poi così piccoli.
Si vedevano le montagne, e mi immaginavo un sentiero dove qua e là, ogni tanto, compariva un cespuglietto di ribes, e ogni bacca era lì per essere colta, mancava solo l'etichetta Eat me come nel paese delle meraviglie di Alice, o forse c'era pure l'etichetta ad avvisarmi che quelli erano tanti piccoli caveat da cogliere, ma nella mia distrazione li avevo interpretati in modo sbagliato. Lungo certi sentieri ci si sforza, ma insensibilmente, per nascondere persino a noi stessi dubbi e titubanze. O almeno questa è la teoria a cui sono arrivata.
Ma chiederò conferma al barista qui sotto.


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