lunedì 1 maggio 2017

Definizioni

Qualche sera fa, complice il sonno o forse la speranza di ottenere davvero una risposta, Orfeo mi chiese se sapessi cosa fosse X.
Nella domanda che mi pose, X era ovviamente un sostantivo ben preciso, ma non è questo il punto. A ben vedere X avrebbe potuto essere qualsiasi concetto astratto: paura, giustizia, amore, malinconia, bellezza, ...
A scelta. E in effetti era una delle voci nell'elenco.
Ma io non lo sapevo, e non lo so, cosa sia X. Di più, non so nemmeno se abbia senso che cerchi di trovare una risposta, perché non saprei che farmene. Diamo pesi così diversi, così irrimediabilmente soggettivi ai gesti che facciamo o non facciamo, figuriamoci quanto dissimile può diventare la percezione individuale di una parola. Non saprei che farmene, di una risposta.

Oggi mi limiterò a considerarle X come se fosse il mare visibile, immaginando che finisca là dove si profila l'orizzonte, confidando che si fermi lì, che non ci sia alcunché di nascosto, e che significhi solo quanto riesco a percepirne.
Domani potrei intuire che, più oltre, forse c'è dell'altra acqua che non vedo.



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