mercoledì 1 febbraio 2017

Il motivo della visita

La luce, soffusa. Il tappeto dai colori sobri, caldi. L'odore di fumo, nell'aria, a lasciarsi immediatamente percepire.
Il primo respiro che si fosse fatto dopo aver varcato quella soglia avrebbe involontariamente distinto storie di sigarette trascorse, consumate, ma ben decise a non lasciarsi dimenticare, a non farsi sostituire nei ricordi dalla fragranza di un prevedibile profumatore. E la voce di lei, accidentalmente roca, tradiva pure quell'abitudine al tabacco.
La poltrona da cui ormai per abitudine si lasciava avvolgere sembrava offrire un rifugio sicuro nel quale rintanarsi e dimenticare il motivo della visita. Ma il motivo, paradossalmente, era proprio quello di non dimenticare, di raccogliere ricordi e vissuti. Perché è pericoloso costruire una teoria prima di aver raccolto abbastanza dati: senza accorgersene si rischia di travisare e storpiare i fatti in modo da adattarli alla teoria stessa, piuttosto che il giusto contrario.


2 commenti:

Big Narciso ha detto...

Big Data -> small error! ;-)

Ginger Dalloway ha detto...

...in teoria ;-)