lunedì 21 novembre 2016

Il mio amico George (27)

"Immagina un madonnaro che provi a disegnare qualcosa sotto la pioggia: da un lato lui e i suoi ingenui gessetti colorati, dall'altro acqua che scroscia torrenziale. È così, il mio cervello, quando sono sotto la doccia. Dovrei viverci, sotto la doccia, sai: non riesco a ragionare su alcunché, come se quel getto che scende lavasse via sul nascere ogni tentativo di pensare a qualcosa, qualsiasi cosa, seria, ridicola, triste, vera, irrealizzabile... Tutto diventa liquido e scorre via, ogni ricordo, anche quelli belli, che a volte sono i più pesanti".
Non so contraddirlo.
"Dovrei viverci, sotto la doccia. È un buon antidoto. Anche se, a ben guardare, non sono sicuro di saper dare il nome al veleno".


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