venerdì 28 ottobre 2016

Che qualcuno dica qualcosa...

La prima cosa di cui ti accorgerai sarà che non ci sarà nulla di cui accorgersi: non i soliti rumori, di passi, di frasi. Non di un bicchiere appoggiato sul tavolo, né dell'acqua che scorre da un rubinetto aperto. Non la televisione già accesa, non le ruote di un'auto sul ghiaino.

Penserai che non serve riflettere solo sulle parole da dire, e delle quali potresti essere chiamato a render conto, perché capirai di dover rendere conto anche dei silenzi. Allora spererai che qualcuno dica qualcosa, qualcuno che parli, per cortesia!, come se ti trovassi in una biblioteca capovolta, qualcuno che dia voce a qualche pensiero...

Penserai che le hai già conosciute tutte, hai già conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi, quelli in cui qualcuno che dica qualcosa, vi prego!, quelle in cui i cocci non facevano rumore, a camminarci sopra: c'erano, i cocci, ma non facevano rumore, e non erano di qualcuno, e forse nessuno aveva rotto nulla, qualcuno aveva dimenticato, e ora, camminandoci, non facevano più rumore.



Nessun commento: