mercoledì 25 novembre 2015

Il mio amico George (22)

"Non trovi curioso che ci siano ancora dei creazionisti in giro?", mi apostrofò George qualche sera fa. Fui costretta ad ammettere che, sì, in effetti le prove che avvaloravano l'evoluzionismo erano senza dubbio...
"No no no, mia cara, non tanto per quello. Piuttosto, non trovi bizzarro che ci affascini immaginare il primo uomo vissuto? Non trovi invece più interessante pensare a cosa possa essere accaduto al primo uomo che abbia visto morirne un altro?"
Beh, mi colse di sorpresa, ma c'era da riconoscere che la questione poteva rivelarsi...
"Certo, anche qui ha poco senso pensare al primo, allo spartiacque, alla dicotomia tra precedente e successivo, ma a me piace lo stesso fantasticarci sopra. Pensa a cosa potrebbe aver significato rendersi conto per la prima volta che l'esserci era a tempo determinato, una vita ad interim. Un secondo prima non ti poni il problema, perché neanche sai che esista, e subito dopo sei costretto a far camminare in punta di piedi tutte le tue speranze e aspettative, perché la falla che si è aperta tra te e il per sempre non la richiudi più. Ci pensi che quel poveretto non aveva nemmeno Händel, per consolarsi?"

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