martedì 9 giugno 2015

Il mio amico George (19)

Dato che a giorni ci sarebbe stato il compleanno di un amico comune, George e io stavamo pacificamente gironzolando per il centro in cerca di un regalo.
"Ti ricordi", mi apostrofò all'improvviso, "quel libro che..."
Certo, era di McEwan, stavo per rispondergli
"...mi prestasti tempo fa, quello dove..."
...dove c'era una bambina che temeva il momento in cui..., avrei voluto interromperlo
"...c'era una bambina che si sentiva responsabile, al momento di aprire un regalo, dei sentimenti di coloro che glielo stavano donando? Beh, mia cara, sarà che sto diventando un ferrovecchio, emotivamente parlando, ma mi accorgo che ultimamente è così anche per me. Il mese scorso mia cugina mi ha regalato un brucia essenze che, credimi, non avrebbe passato alcun esame di buon gusto ma, lo sai, lei ha tre bambini e probabilmente ha dovuto fare i salti mortali per trovare il tempo di prenderlo, o forse un modello più elegante sarebbe costato troppo, oppure... Non ha importanza. No, non ha importanza, credimi, è solo che quel brucia essenze, beh, era davvero brutto, e... Ho provato una tenerezza, nei confronti di lei, come non avevo mai provato".
Ovviamente, dopo questa confessione, non fui più in grado di scegliere alcunché, per il regalo che avremmo dovuto fare, e delegai la questione al mio caro ferrovecchio. Emotivamente parlando, s'intende.

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