lunedì 29 giugno 2015

Adieu

Era come se due lacrime silenziose, caute, fossero andate gonfiandosi come si gonfiano le onde, che da lontano appaiono inizialmente innocue increspature di quel corpo materno e sfuggente che è il mare. Inoffensive.
Era come se, per uno scossone, non fossero più riuscite a mantenere l'equilibrio precario con cui si erano aggrappate alle palpebre. Lente, nello scivolare lungo le guance. Lente. C'era molta inerzia, c'erano molti attriti, ma di contro c'era il peso greve delle tante immagini che contenevano, come due minuscole teche cristalline, ormai decise a frantumarsi.
Era come se, arrivate all'altezza del mento, non trovando più alcun appiglio, si fossero staccate dal viso con un tacito tuffo, morbido, adieu.
Il tonfo, ancora più inavvertibile, che avrebbero fatto sulla pagina sarebbe stato così quieto che non sarebbe riuscito a svegliare nessuno, non avrebbe potuto destare nemmeno una farfalla, nemmeno un ricordo, un'anima, nulla.
Sarebbe stata una cosa davvero piccola e leggerissima. Impercettibile.

Si sarebbe sentita, a prestare attenzione, solo la risacca.

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