lunedì 4 maggio 2015

Un po' di leggerezza. E di stupidità.

Ma ci ricordiamo l'età dell'adolescenza? Quella in cui la mia famiglia non mi capisce, i miei amici non mi capiscono, gli insegnanti non mi capiscono, da cui, con facile gioco induttivo, il mondo non mi capisce?
Ah, il mondo, sette miliardi e rotti di cervelli pensanti e compassionevoli, ma mentre scrivo chissà a quanto saremo arrivati. Per quel che mi riguarda, alla faccia dell'esegesi, della lettura critica e della traduzione dei testi sacri, sostituirei il "Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra" con un più adatto "Crescete, esponenziatevi e ci si vede".
Dicevo, sette miliardi e rotti di cervelli pensanti e compassionevoli... Ok, magari non tutti e sette i miliardi. Magari un po' meno... Diciamo un paio di centinaia di cervelli? Facciamo anche un migliaio, via.
Ora, è noto che qualsiasi numero finito diviso per l'infinito dà un risultato così vicino allo zero da essere praticamente zero. Qui però non si parla di infinito ma di sette miliardi in aumento, un numero a nove zeri che cresce esponenzialmente. Non sarebbe quindi lecito affermare che qualsiasi persona pensante e compassionevole si incontri, di tanto in tanto, sia solo il frutto di un'immaginazione malata, o al limite di un'immaginazione pensante e compassionevole?

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