domenica 10 maggio 2015

Preferivo quando c'eri

Le giornate più lunghe, i vestiti più leggeri e in auto un cd con un vecchio concerto di Battiato, che tra le varie immagini dipinge una scena ben nota e vissuta (Con le sedie seduti per la strada, pantaloncini e canottiere, col caldo che faceva...)
Flash e saltelli della memoria alla casa rossa al mare, col sole che mi svegliava perché dalla finestra arrivava al mio letto e mi scaldava i piedi. Mi scottavo anche con quello...
Ogni finestra aveva i propri colori: dal piano terra il verde dei fichi e del prato con le nostre sdraio e l'angolo dove cucinavi il pesce per quattro, per sei, per dieci, quanto grande sapeva diventare il tavolo da pranzo? Dal primo piano il bianco e il rosa degli oleandri e i colori della gente che a piedi andava e veniva dalla spiaggia. Dal secondo, l'azzurro luminoso e mutevole del mare a un centinaio di metri da noi, oltre il bianco abbacinante del muro e il verde e argento delle tamerici. Dalla soffitta, una tavolozza, di tutto.
E la sera, seduti per la strada, sul muretto o sulle sedie, ovviamente tutte diverse, portandoci il pane per i gabbiani, mi dicevi di prenderlo dal cesto in cucina, anche se era quello per la colazione del mattino dopo e puntuale sarebbe arrivato il Chi si è preso tutto il pane?
Preferivo, sì, preferivo quando c'eri.

1 commento:

Lamarta ha detto...

Manca anche a me.