giovedì 9 aprile 2015

Il mio amico George (14)

Sarà che è la stagione, sarà che sa che ho qualcosa da farmi perdonare, ieri sera George è venuto a trovarmi portando un mazzo di tulipani gialli e rossi, oro e porpora, che mettevano allegria al solo guardarli.
“Oh, adesso non cominciare, lo so che i tulipani sono il tuo secondo fiore preferito, non serve che tu me lo dica, mia cara, chiunque ti conosca meno che trascurabilmente lo sa. Ma d’altro canto dove li trovo dei papaveri californiani? A volte, absit iniuria verbi, hai dei gusti così discutibili…”
Stavo sbottando in un prevedibile "Verbis, con la esse", ma mi sono morsa in tempo la lingua, accorgendomi che era un bluff, George sa come distrarmi, tipicamente o dicendo frasi latine sbagliate, così da punzecchiarmi e vedermi abbassare lo sguardo, o citando Kowalski, il pinguino cinico di Madagascar.
“Sai una cosa, sono stremato, in ascensore ho dovuto parlare del tempo con un tizio che saliva all'ultimo piano, meno male che abiti solo al secondo, così ha fatto appena in tempo a dirmi che spera che arrivi presto il caldo, ma che intanto godiamoci le giornate più lunghe e guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Il bicchiere mezzo pieno? Santo cielo, ma… Ero tentato dal bloccare l’ascensore per spiegargli che dovrebbe svincolarsi da questa sciocca prospettiva, per tuffarsi senza pensarci troppo in una geometria alternativa, che noioso euclideo!, una geometria dove la metà vuota non sia uguale alle metà piena, ma molto molto più grande. Cambiare metrica. O cambiare bicchiere, e sceglierne uno più capiente, un boccale da birra, che subito sembrerebbe quasi completamente vuoto. A proposito, hai mica una birra?”
No, sono stata costretta a riconoscere che non ne avevo, in casa, e che avevo pure freddo.
“Ma perché non ti fai un bagno caldo, così ti passa il freddo e ti rilassi? Ovviamente hai appena mangiato quindi probabilmente moriresti, ma... Senti, davvero non hai una birra? Nelle tue condizioni? Mia cara, devi essere impazzita! Si è mai sentito di un diabetico che non abbia dell’insulina in casa? Mettiti la giacca che usciamo, ho avuto la fortuna di trovare parcheggio qui vicino. Però non prendiamo l’ascensore, questa volta, per scendere”.

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