lunedì 9 marzo 2015

Miopia a colori

Ero la persona più miope che conoscessi. Magari dipendeva dal fatto che non mi preoccupavo, come prima cosa, di chiedere la capacità visiva di tutti coloro che incontravo, forse se mi fossi interessata di più alla questione avrei scoperto che ero in realtà circondata da gente messa ben peggio di me.
Fatto sta, ero la persona più miope che conoscessi.
Non che ne facessi un motivo di vanto, anzi, devo riconoscere che gli svantaggi erano parecchi. Potrei farne un breve (?) elenco, ma mi basta ripensare a quando, tipicamente nei bagni delle camere di albergo, dovevo prima controllare dove fossero rubinetti e portasapone. Capito questo, e solo allora, potevo togliermi gli occhiali e farmi la doccia.
Solo una cosa mi divertiva, in tutto il mio essere così tanto miope: a natale, le luci colorate degli alberi. A casa, al buio, la sera, lasciavo accese solo le luci dell'albero, che guardavo senza occhiali. Ciascuna di quelle piccole lampadine diventava un cerchio molto più grande, e molto più sfocato, di quanto in realtà non fosse, talmente più grande che ogni luce si sovrapponeva a quelle vicine, creando macchie e colori che vedevo solo io.

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