lunedì 23 febbraio 2015

Va tutto bene

Pensavo, evidentemente sbagliandomi, che fosse un'arte difficile quella di saper stupire il proprio interlocutore. Insomma, via, pare quasi che ci siamo già immaginati tutto l'inimmaginabile, dal tasto destro del mouse, che tanti e tanti problemi risolve quotidianamente, al teletrasporto, passando per draghi e ippogrifi; da cose reali ad altre che magari non esistono, non ancora, però le abbiamo immaginate.
E invece, massimo risultato col minimo sforzo, ho ottenuto l'effetto di stupore e incredulità rispondendo con un semplice e sorridente e convinto bene a un come stai?
Sbigottimento e meraviglia a secchi, quasi che una risposta non possa in alcun modo essere così semplice, e che dietro quel bene si debba necessariamente nascondere qualcos'altro. Ma maledizione, perché ci deve essere sempre il non detto? Mica sto rincorrendo la favola bella come un'Ermione di turno, solo ci sta ogni tanto un periodo di va tutto bene, va proprio tutto bene. Niente di straordinario, solo un bene tranquillo, come l'acqua calda della doccia che cade sulla testa.

A questo proposito Thelma mi chiede di cambiare il titolo del blog. Cosa che, dopo quattro anni e rotti, ci può anche stare.

Nessun commento: